Recensione Fallen di Lauren Kate
Pro e contro della serie
Note speciali: Più Cam meno Daniel negli Young adult!
Editore: Rizzoli |Trad. Serena Daniele| Anno: 2010-2017Se io fossi tuo, e tu mia, vorrei che rimanessi esattamente come sei. non eclisserei mai il tuo splendore con i miei desideri.Rapture, Lauren Kate, p. 466
Buongiorno lettori! Oggi vi parlerò di una saga paranormal sicuramente molto nota, ma che io ho letto solo di recente: Fallen della scrittrice americana Lauren Kate.
Sono sempre stata piuttosto scettica riguardo questa saga per diversi motivi, primo fra tutti
perché mi dava l’impressione di una sorta di Twilight con gli angeli caduti al posto dei vampiri. Poi una sera
di qualche settimana fa ho visto il film
e, per quanto ridimensionati per esigenze evidenti, ho trovato diversi spunti
interessanti.
Quindi eccomi a infrangere ancora una volta il proposito di
non iniziare nuove serie. Questa in particolare è composta da quattro libri più due raccolte di racconti (che io non ho letto) e lo spin-off su uno dei personaggi
principali, in questo ordine:
- Fallen
- Torment
- Passion
- Rapture
- Fallen in love e Angels in the dark (i racconti)
- Unforgiven (spin-off su Cam Briel)
Nel caso foste interessati, io ho letto i primi quattro
libri di Fallen gratuitamente e
legalmente prendendo l’ebook in
prestito su Emilib.
Recensione: la storia di Lucinda e degli angeli caduti
Nella Georgia dei nostri giorni Luce Price inizia a seguire
le lezioni in una nuova scuola: la “Sword
& Cross Academy”, un istituto correzionale per ragazzi “difficili”,
continuamente sottoposti al controllo delle telecamere e, in alcuni casi,
persino di un braccialetto elettronico. Una realtà ben diversa da quella cui
Luce era abituata alla scuola da cui è stata espulsa dopo un incendio in cui un
ragazzo, Trevor, ha perso la vita. Un incidente di cui lei, presente, ricorda
poco: solo delle ombre incombenti e le fiamme. Poco importa: anni di psicoterapia e
psicofarmaci l’hanno resa colpevole agli occhi di tutti e persino lei si ritiene responsabile dell'accaduto nonostante non ricordi quasi nulla.
Il problema è che quelle ombre per lei sono reali, le vede fin da quando è una bambina. E,
qualsiasi cosa non vada con la sua testa, Luce ne è assolutamente terrorizzata.
Persino lì alla Sword & Cross non l’abbandonano e, anzi, si mostrano sempre
più frequentemente.
D’altra parte, non è Luce il soggetto più anomalo della scuola. Tra i tanti piccoli criminali che la popolano, un gruppetto in particolare sembra distinguersi: Arriane, una delle ragazze con il braccialetto elettronico che si autoproclama guida ufficiale di Luce, Gabbe, Roland, Molly, che dal primo momento si dimostra aggressiva e intollerante nei confronti della nuova arrivata. Cam Briel, bello e ribelle, il primo a dimostrarsi davvero gentile con lei. E Daniel Grigori. Quando Luce lo vede per la prima volta rimane di sasso: non tanto perché sia bellissimo, anche Cam lo è, ma per la forte e fastidiosa sensazione di averlo già incontrato e non ricordarsene. Daniel, d’altra parte, non solo non dà segno di riconoscerla, ma col passare dei giorni si dimostra sempre più infastidito dagli sguardi insistenti di Luce.
D’altra parte, non è Luce il soggetto più anomalo della scuola. Tra i tanti piccoli criminali che la popolano, un gruppetto in particolare sembra distinguersi: Arriane, una delle ragazze con il braccialetto elettronico che si autoproclama guida ufficiale di Luce, Gabbe, Roland, Molly, che dal primo momento si dimostra aggressiva e intollerante nei confronti della nuova arrivata. Cam Briel, bello e ribelle, il primo a dimostrarsi davvero gentile con lei. E Daniel Grigori. Quando Luce lo vede per la prima volta rimane di sasso: non tanto perché sia bellissimo, anche Cam lo è, ma per la forte e fastidiosa sensazione di averlo già incontrato e non ricordarsene. Daniel, d’altra parte, non solo non dà segno di riconoscerla, ma col passare dei giorni si dimostra sempre più infastidito dagli sguardi insistenti di Luce.
L’atteggiamento scostante del ragazzo, le attenzioni di Cam
non distraggono né convincono Luce a dimenticare quella strana convinzione di
conoscerlo o di amare inspiegabilmente un ragazzo appena incontrato. L’unico modo
per essere certa che questa fissazione non sia frutto della sua follia è fare
delle ricerche su Daniel e in questo
trova un’alleata: Penn, che, dando
una mano in ufficio al personale, ha accesso ai documenti degli studenti. L’indagine
le porta a un libro scritto da un antenato di Daniel. Quando provano a
recuperarlo, un incendio, come quello che uccise Trevor, scoppia in biblioteca
e fa una nuova vittima.
Tutto perché Luce non scopra la verità nascosta tra le
pagine di quel volume e la maledizione
che ogni 17 anni, da più di seimila, la porta inevitabilmente a morire. Ogni
flashback, ognuna di quelle che Luce e i medici credevano fossero allucinazioni
non sono altro che ricordi di vite
passate. Pian piano inizia a rendersene conto, a ricordare. A capire come
mai Daniel le sembri così familiare dopo centinaia di vite passate a
innamorarsi e a perdersi tutte le volte.
La maledizione di Daniel e Luce
Posso resisterti, o fuggire, o fare del mio meglio per non ricambiarti, ma non fa alcuna differenza. Ti innamori di me, e io di te.
Fallen, Lauren Kate
La punizione per non aver scelto da che parte stare nella guerra tra Dio e Lucifero, per aver scelto l’amore e Lucinda piuttosto che
una fazione ha portato alla caduta
di Daniel e di tutti gli angeli che in quel momento non avevano ancora preso
posizione.
Costretti a vivere sulla terra, esclusi dal Paradiso come
dall’Inferno, finché l’ultimo angelo non farà la sua mossa verso il Trono o
verso il Diavolo. A sollecitare questa scelta non sono solo gli altri angeli
caduti, ma anche altri gruppi di immortali e transeterni che vivono da millenni
tra gli uomini in attesa che la maledizione si estingua e li renda liberi.
I personaggi
Quell’esistenza senza cicatrici ricordava a Daniel la sua incapacità di controllare il proprio destino. Nessuna delle due azioni lasciava il segno.
Passion, Lauren Kate, p. 47
Posso dire che non nutro tutta questa simpatia per Daniel Grigori senza subire una immediata lapidazione? Ho provato
una fortissima empatia per Luce non
tanto nel primo libro (le infatuazioni improvvise a apparentemente ingiustificate mi provocano l’ulcera) quanto in
Torment. Dopo lo scontro alla “Sword & Cross” Daniel sottoscrive una tregua
di 18 giorni con tutti gli angeli caduti per trovare chiunque voglia porre fine
alla maledizione uccidendo Luce (che non essendo stata battezzata in questa
vita non potrà più reincarnarsi). La ragazza viene mandata alla Shoreline, una scuola per ragazzi di
discendenza angelica, i Nephilim, unico luogo sicuro per lei in quel momento.
Viene abbandonata lì senza quasi una spiegazione, senza aver capito molto né
delle sue vite passate, né della maledizione. Senza quella fiducia sconfinata
nel loro amore che ha Daniel, dato che a differenza sua lui ricorda millenni di
amore. Daniel che le dice cosa fare,
dove stare. Per quanto non possa essere lui a rivelare a Luce molti aspetti
della maledizione (per dei motivi che si capiranno più avanti), il suo atteggiamento
iperprotettivo lo porta a nascondere più cose del dovuto (come l’alleanza con
Cam) finendo per generare dubbi e
diffidenza nella ragazza.
Il solo ricordo del loro bacio la scombussolava, la faceva arrossire e sentire piccola. E non in senso buono.
Lei lo amava. Ma.
Torment, Lauren Kate, p. 252
Luce Price,
invece, proprio per quanto detto sopra è la prima protagonista di un simile
romanzo a starmi simpatica: mette in dubbio ogni cosa, persino il suo grande
amore per Daniel. Un amore che poi è “innato” per motivi validi, è come un
ricordo inconscio di centinaia di vite trascorse con Grigori, non un’infatuazione
adolescenziale a prima vista. Ha il coraggio,
in “Passion”, di rischiare tutto per scoprire la verità e capire se quell’amore
per lei è una scelta vera.
"Avanti" la voce di Cam si udì per la prima volta, bassa e incolore. Luce per poco non gridò quando lo sentì dire: "Non ho mai chiesto un lieto fine"
Rapture, Lauren Kate, p 393
Tra gli angeli caduti, poi, il mio preferito è comunque Cam.
Non ho mai shippato lui con Luce (nel film tra l’altro l’ho trovato davvero
fuorviante), ma trovo sia un personaggio molto più vero rispetto a Daniel, per
via di tutte le decisioni che ha preso nel corso dei libri. È la prova di come
bene e male siano spesso sfumature ed
emblematico per tutto il principio su cui si basa la saga: tutto è
partito dall’introduzione tra gli angeli del libero arbitrio, della possibilità
di non scegliere il Trono. Cam inoltre è il personaggio che forse viene
scoperto più profondamente: la storia con Lilith, la scelta che prende quando
crede che gli Esclusi abbiano portato via Luce.
Sono invece rimasta piuttosto delusa dal ruolo dei Nephilim nella storia: la loro introduzione
nel secondo libro sembra presagire che avranno una parte importante nella trama
e nella vita di Luce. In “Passion”, nonostante la inseguano nei suoi viaggio
attraverso gli Annunziatori, compaiono a malapena e sono costretti a tornare
alla Shoreline quando gli altri partono per fermare Lucifero prima che cambia
la storia. In “Rapture”, poi, fanno giusto una comparsata nell’epilogo: ancora mi chiedo perché Miles a più di trent’anni debba indossare lo
stesso cappellino ormai scolorito. Bah. Mi sarebbe piaciuto conoscere
meglio le loro storie personali, il ruolo dei Nephilim nel mondo.
Il libero arbitrio nella serie di Lauren Kate (magari un po’ a rischio big spoiler)
Caduta degli angeli di Peter Bruegel |
Mi piace perché la possibilità di “scegliere” è tutto in
questa serie. Non si tratta solo di quella più evidente, ovvero Daniel che
sceglie l’amore. Ma tutte le decisioni prese: quella di Cam di perdere l’amore
e combattere per Lucifero, quella di Gabbe e Molly di morire per qualcosa di
più grande. Ogni singola scelta di Luce, sopravvissuta al bacio con Daniel e
alla scoperta che lui è un angelo perché, non battezzata o legata a una
confessione dopo secoli, è finalmente libera di scegliere una parte senza
costrizioni esterne. Come molto tempo prima ha scelto Daniel a Lucifero. L’amore
alla devozione per il Trono.
Il finale di Rapture: davvero, Lucifero, davvero?!
"Tu mi hai mostrato il potere dell’amore e di questo ti sarò grata per sempre. Ma l’amore viene al terzo posto per te, molto dopo l’orgoglio e la rabbia. Hai dato inizio a una guerra che non potrai mai vincere".
"Io faccio tutto questo per te!" gridò Lucifero.
Fu la prima grande menzogna, la prima menzogna nella storia dell’universo. Rapture, Lauren Kate, p. 467
Piccolo appunto sull’angelo caduto per eccellenza:
imbastisci una maledizione di millenni, una guerra contro Dio, tenti di
cambiare l’intera storia mondiale e poi abbandoni il tuo progetto solo perché
il Trono dice basta? Non che fossi dalla sua parte, ma ho trovato la conclusione di “Rapture” affrettata e semplicistica. Mi
aspettavo una battaglia epica, non Lucifero imbronciato in un angolo che si
rassegna all’idea che Luce intraprenda con Daniel un’ultima vita mortale.
"Pensavo che quello che provavo per te fosse giusto" disse Luce "Ti ho amato finché non ho cominciato a soffrire, finché il nostro amore non è stato consumato dalla tua rabbia e dal tuo orgoglio. La cosa che tu chiamavi amore mi annullava. E così ho dovuto smettere di amarti" [...] "Non volevo ferirti. Volevo solo impedirti di farmi del male".
Rapture, Lauren Kate, p. 479
Leggere o non leggere la serie Fallen. Pro e contro:
- Pro Una protagonista femminile che mette in dubbio l’infatuazione per il biondo e bello di turno
- Contro Che Luce ogni volta baci appena un ragazzo prima di incontrare il suo unico grande amore è un particolare che trovo stucchevole
- Pro Cam fa quel che deve essere fatto. Alleluja. Più Camriel e meno Daniel Grigori negli young adult!
- Contro Miles e Shelby avrebbero potuto anche essere chiamati “Scudi magici” piuttosto che Nephilm, per quel che è valso nella trama
- Pro Arriane. E basta. Lei è semplicemente fantastica e credo che leggerò una delle due raccolte di racconti solo per scoprire la sua storia con Tess accennata da Cam nel finale con la frase “lei non ti perdonerà mai”.
- Contro Il finale scialbo e frettoloso
- Pro Il film anche se con qualche forzatura non è male rispetto al libro. Il casting è uno dei più azzeccati e non ci sono stati grandi tagli (anche se non capisco perché abbiamo modificato il motivo per cui Penn si trova alla Sword & Cross).
Il miglior libro della serie di Lauren Kate è sicuramente
Torment, il peggiore Rapture. Vi aggiornerò su Unforgiven in futuro, ma al
momento non è tra le mie letture in programma.
Consigli non richiesti
Lauren Kate ha scritto anche la trilogia “Teardrop” che però
non mi ispira minimamente.
Se, invece, vi è piaciuto Fallen o siete intenzionati a
leggere questa saga, di simile vi consiglio "Carve the mark" di Veronica Roth: niente maledizioni
immortali, ma una profezia incombente, tanti segreti e, in questo primo libro,
un finale degno di tale nome.
Buone letture,
Angela
0 commenti:
Posta un commento
E tu cosa ne pensi?
P.S. i messaggi di puro e semplice spam verranno inesorabilmente rimossi