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La ballata delle acciughe di Dario Vergassola

La ballata delle acciughe di Dario Vergassola


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Avvertenze speciali: Qui mi sa che le uniche sane di mente sono le acciughe
Lullaby: "California" dei Phantom Planet
Editore: Mondadori| Anno: 2014| pp.125


Buongiorno Lettori! Oggi parlerò di un libro comprato quest'estate, quando erano in corso gli IBSDays e il mio carrello virtuale si è riempito di 7-8 libri che ancora devo smaltire, dato che, tanto per cambiare, poi ho letto altro. Nel pieno rispetto della legge sugli acquisti istintivo-compulsivi di libri, diciamo.

Al Bar Pavone i clienti, il barista e i seccatori che iniziano a perdere qualche rotella sono sempre gli stessi da più o meno vent'anni. C'è il barista Gigi, detto Gigipedia, che non sa quasi tutto, ma proprio tutto. C'è Giulianone, che racconta di essere stato rapito dagli UFO e di aver riparato la loro astronave. I fratelli Chiappa, tre energumeni, che sembrano la versione nerboruta dei gemelli Pinco Panco e Panco Pinco + 1. Albé e Lucio, impegnati in un'epica quanto infinita partita di biliardo. Ansia, noto anche con il nome di "Malattie Imbarazzanti", ipocondriaco cronico e dispensatore generoso di farmaci e rimedi per la qualunque. Gino, che da giovane voleva fare il musicista, ma poi ha incontrato Luisa, da allora definita la Yoko Ono di Bonassola.
E poi c'era Michele, l'unico ad essere andato via da quel paesino, per diventare giornalista musicale nella capitale. Insieme a Gino aveva fondato anni prima un duo, "I Pelandroni", e proprio a lui lascia un incarico singolare nel testamento: un viaggio a Woodstock con l'impegno di girare un documentario da proiettare nel bar al suo ritorno.

La Spezia - Woodstock A/R


Harley-Davidson-strada-viaggio-USA
Ambientato tra un piccolo paesino di La Spezia tutto bar, amicizie che durano dall'asilo e matrimoni nati a distanza di un paio di km al massimo e le immense strade degli USA, "La ballata delle acciughe" mantiene dall'inizio alla fine la struttura del binomio che si può leggere nel continuo confronto che Gino, durante il viaggio, fa tra la sua infanzia poverissima ma felice e una vita adulta ricca forse a livello materiale ma piuttosto rassegnata. La ritroviamo in quel pavone in ferro battuto in stile liberty che fregia il cancello d'ingresso del bar, circondato da una periferia grigia e desolante. L'elemento persiste anche nella struttura: si alternano i capitoli dal punto di vista della combriccola strampalata stazionata al bar per seguire gli spostamenti dell'amico oltreoceano e quelli che, appunto, raccontano il suo viaggio verso Woodstock.

Tutto intorno, dai nuovi edifici che circondano il bar, anonimi portoni e moderne finestre fatti di feroce alluminio anodizzato guardano il pennuto liberty di ferro come un leone distratto guarda un'antilope zoppa.
La ballata delle acciughe, Dario Vergassola, p. 9

La ballata della nostalgia


Elemento collante: la nostalgia. Dei tempi passati, del mito americano fatto di Harley Davidson, lunghe strade polverose e musicisti strafatti. Al traguardo, la meta leggendaria, che risulterà piuttosto una
Festival-Woodstock-Discorso-Swami
delusione: anche lì non resta altro che la magnificenza di un ricordo e qualche sciacallo che ne approfitta a discapito dell'italiano medio e un po' credulone.

Ora, il viaggio di Gino è un po' quello del lettore. Che si districa fino alla fine tra scene surreali popolate di acciughe parlanti più sagge degli umani che sono costrette a tollerare dal bancone del bar, incontri con gli UFO e momenti di riflessione quasi mistica alla Stefano Benni. Leggendo, si cerca disperatamente un messaggio finale che però non c'è (a differenza delle storie di Benni, che piaccia o meno l'autore). Non va oltre qualche riflessione buttata qua e là sull'inquinamento e il viver male. Persino alla fine, quando Gino sembra aver compreso il significato di quel lascito di Michele, tutto sfuma nel nulla.

Finalmente dopo anni di discorsi fatti nelle serate al bar, dopo le innumerevoli visioni del concerto proiettato al cinema Arsenale, dopo ore di ascolto in macchina delle musiche che avevano fatto la storia del rock, Gino scese dalla macchina con la telecamera accesa e filmò il nulla.
La ballata delle acciughe, Dario Vergassola, p. 101

A Dario Vergassola, comico e cantautore, va il merito dell'ilarità dei suoi personaggi da bar, nei quali viene fuori la sua vena da cabarettista e dà il meglio di sé. Più in là non vanno. Sotto il titolo, la copertina reca la dizione "romanzo", ma di questo gli manca la forza narrativa
In fondo, il titolo stesso racconta molto meglio quello che questo libro è davvero: una ballata
Serena, scanzonata e forse un po' brilla.



Angie

2 commenti:

  1. Ciao! Mi sono appena iscritta con piacere al tuo blog e trovo che posti articoli davvero interessanti. Se ti fa piacere ricambiare il follow, questo è il mio blog: https://lettricedisogni.blogspot.it/

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  2. Ciao! Grazie :)Ti seguo con piacere!
    A presto, Angie

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