Scrittori sui social network: quali seguo, quali evito come la peste | Good Book Night

Autori italiani e stranieri su Facebook, Instagram e Twitter. Dove trovarli e perché seguirli?

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Buongiorno, lettori! Il post di oggi nasce da una riflessione scaturita dalla lettura dell'articolo pubblicato sul blog Scratchbook da Maria Di Biase e Andrea Siviero: Cinque cose da fare (e cinque cose da non fare) se vuoi promuovere la tua scrittura online. Anch'io come loro voglio partire da Salinger, l'autore così schivo da scatenare negli altri un interesse morboso per la sua vita privata. Quando ho letto la prima volta Il giovane Holden, mi sono rivista come lettrice in una particolare frase:

"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira"
Il giovane Holden, J. D. Salinger

Nel 2018 la possibilità di sentirsi vicini ai propri autori preferiti (no, non sto incoraggiando lo stalking seriale!!!), di conoscere un po' meglio le loro vite e sbirciare i lavori in corso di un libro è letteralmente a portata di click.
Sono tantissimi gli scrittori che per uso personale o promozione editoriale sono iscritti e postano su diversi canali social. Non tutti curano la propria presenza nel modo giusto, lo spiega bene Maria nell'articolo (che vi ho linkato in fondo) con un elenco di comportamenti che si dovrebbero assolutamente evitare sul proprio account. Quanti hanno smesso di seguire quell'autore esordiente che insultava a man bassa ogni utente che aveva recensito negativamente il suo libro? Presente! E scrivo "esordiente", perché con i più noti non mi è mai capitato, ma ciò non significa che non accada (o forse ci stanno più attenti e sono guidati nella  comunicazione social).

Come (non) pubblicizzare i propri libri sui social network

gif Oliver Baston evita bolide a Quidditch


Iniziamo con il genere di autore che schivo come fosse un bolide durante una partita di quidditch:


  • La mina vagante. Non regge le critiche e usa tutti (dico TUTTI) i suoi social per rispondere alla recensione negativa, attaccando sul piano personale il lettore in questione con frasi del tipo "Non hai una vita", "rosiconi!", "invidiate il mio successo". Giuro, ho letto roba del genere su FB e TW. Anche no. Mi fate passare la voglia di leggere i vostri pensieri in 280 caratteri, figuriamoci i vostri libri.
  • Il pubblicatore seriale. Sul suo account Instagram ripropone 7 giorni su 7, 24 ore su 24 SOLO ed esclusivamente il proprio libro con foto della copertina replicata massivamente o, se va bene, con qualche modifica allo sfondo. Quando l'originalità sta a zero. Neanche Flash sarebbe veloce come me a cliccare sul defollow o silenziarvi.
  • Gli arrapati. Premessa: uno è libero di condividere, mettere like, commentare, scrivere quello che gli pare sui propri social. Tuttavia, permettetemi di sottolineare che, se usate il vostro account per promuovere la vostra attività e i vostri romanzi, dovreste cercare il giusto equilibrio tra contenuti editoriali e vita privata. Io, a proposito di libertà sui social, avrò pure il diritto di non avere il feed di Twitter pieno dei culi cui mettete il cuoricino?


Queste tre sono le categorie che evito come la peste, ma seguo molti autori e autrici su Facebook, Instagram e Twitter, non tutti per lo stesso motivo o con la stessa frequenza.
Tra questi, diversi autori giovani e forse meno conosciuti a livello nazionale come Giorgia Penzo (vi consiglio il suo Twitter e il suo blog).

Scrittori italiani sui social


Partiamo da Fabio Genovesi e Alessandro d'Avenia. Li seguo entrambi su Facebook, Twitter e Instagram.  Loro fanno parte di quel gruppo di autori cui ho imparato a "voler bene", passatemi l'espressione, attraverso i loro libri. Seguirli sui social è un piacere, perché non sono finti, costruiti o autocelebrativi.
D'Avenia ha anche il blog Prof 2.0, in cui parla dei suoi romanzi, segnala eventi e presenta i progetti collaterali connessi ai libri, come gli spettacoli teatrali ispirati alle sue ultime pubblicazioni.

Poi ci sono Violetta Bellocchio e Loredana Lipperini: donne che hanno reso il loro talento un canale per comunicare oltre i loro romanzi.
La Bellocchio, autrice di Mi chiamo Sara,vuole dire principessa e Il corpo non dimentica, ha lanciato online il progetto Abbiamo le prove, dove vengono pubblicati racconti veri e autobiografici scritti da donne.
La Lipperini è un'autorità tra i litblog, inutile sottolinearlo. Oltre al suo blog, Lipperatura, non potete non seguirla su Facebook.
Su Twitter vi consiglio di seguire Nadia Terranova (vi ho parlato di lei in occasione dell'incontro a Modena per il Festival PassalaParola): è anche una delle autrici parte di Abbiamo le prove e dell'antologia Quello che hai amato, nata dal progetto.

Tra le new entry del mio Facebook feed c'è Alice Basso: sono rimasta folgorata dalla sua Vani, dopo aver letto il racconto La ghostwriter di Babbo Natale. Leggendo i suoi stati su Facebook non è difficile immaginare come un personaggio così sarcastico sia uscito dalla sua penna. Da seguire soprattutto se vi interessa il mondo dell'editoria!

Infine ci sono quelle autrici che seguo da quando hanno esordito e da fanwriter di EFP (un mondo di cui ho fatto orgogliosamente parte) sono diventate scrittrici pubblicate da CE. Impossibile per me non citare Virginia de Winter alias Savannah alias Serena Nobile. Autrice della saga fantasy Black Friars con il suo pseudonimo per Fazi e di Quello che i tuoi occhi nascondono per Mondadori.

Scrittori internazionali online


Se c'è un vantaggio nella presenza degli scrittori stranieri sui vari canali è quello di poter rimanere sempre aggiornati su cover reveal, release date, snippet, contenuti extra. Tanto più se, come me, non aspettate sempre la traduzione italiana di un loro romanzo.

In questo senso trovo utili e sempre aggiornati gli account di Cassandra Clare, che oltre ad essere presente in modo assiduo su Twitter, Instagram e Tumblr (dove risponde alle domande dei fan quasi in real time!), invia contenuti esclusivi ai fan iscritti alla sua newsletter, come quando a novembre ha annunciato la stesura della nuova serie Sword Catcher, stavolta di genere high fantasy e rivolta a un pubblico adulto.

Veronica Roth è un po' meno generosa di informazioni sui suoi work in progress, ma quando le risorse scarseggiano bisogna pescare dove si può: ad esempio, aspettando il sequel di Carve the Mark, è stato un sollievo leggere uno straccio di notizia sulla data di pubblicazione e cover sul suo Instagram. Per inciso: The fates divide uscirà negli USA il 20 aprile 2018.
Sempre per lo stesso motivo, seguo su Twitter Terry Brooks e Neil Gaiman, che spesso commenta notizie della letteratura fantasy.
Last but not least, un caso di interesse non proprio "letterario": mi riferisco a J. K. Rowling che su Twitter non è nuova a schermaglie di natura sociale e politica.

Per approfondire: su Twitter trovate la mia lista Scrittori e scrittrici al completo!

Voi cosa ne pensate? Quali scrittori e scrittrici seguite sui social e quali vi irritano?




Buone letture,
Angela

Per approfondire: Cinque cose da fare (e cinque cose da non fare) se vuoi promuovere la tua scrittura online di Maria Di Biase e Andrea Siviero su Scratchbook

3 commenti:

  1. Seguo pochi autori sui social, uno di quelli che "conosco" da più tempo è Massimo Bisotti, in quanto mi iscrissi alla sua pagina quando era ancora un autore emergente e non faceva ancora parte del team Mondadori. E' stato un piacere per me assistere al suo successo, proprio perché l'ho visto spendersi per far conoscere le prime pubblicazioni.

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  2. I social accorciano le distanze, in un certo senso. Fare il tifo per un autore che si stima, seguire il suo percorso e assistere al suo successo è davvero una bella sensazione. :)

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  3. Ciao Angela, hai davvero uno splendido blog! Sono una grande amante dei libri e questo tuo "spazio" è davvero pane per i miei denti. Complimenti davvero!

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