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"Per dieci minuti" di Chiara Gamberale: il libro giusto al momento giusto

Copertina Per dieci minuti di Chiara Gamberale






Per dieci minuti di Chiara Gamberale (Feltrinelli)


 ovvero quando i libri curano le persone
Colonna sonora: La verità di Brunori Sas

Ho comprato il libro di Chiara Gamberale per una serie di motivazioni accidentali: pioveva, la copertina supercolorata anti-metereopatia, sono entrata nella Feltrinelli vicino casa proprio il giorno in cui iniziava la promozione 2 libri a 9.90 su alcuni titoli della collana Universale Economica (p.s. valida fino al 31 luglio).

A conquistarmi è stata la quarta di copertina. Avete presente quando con un libro è amore a prima vista? Quando sembra parlarvi una lingua assurdamente familiare? Un po' come quando Ollivander dice a Harry Potter che è il mago a scegliere la bacchetta: a volte sono i libri a scegliere le persone, secondo me.

Il diario di un mese (dicembre scandito da questi 10 minuti come le settimane di un altro avvento) in un anno che sembra la fine del mondo (ironia del caso: è il 2012). Quando la persona che ami da 18 anni, quella con cui hai riso, pianto, studiato, vissuto, con cui sei cresciuta parte per Dublino e con una telefonata ti dice che no, non tornerà, cosa ti tiene in piedi? Se hai passato 18 anni a formare te stessa negli spazi attorno a quella persona, cosa te ne fai quando fa le valigie di tutto quello spazio dentro casa e dentro te? 

Forse, mentre cadevo tutta in quegli occhi gialli, cadevo anche nella possibilità che sarebbe stato sempre lui a guidare. La macchina, il motorino, me.
Per dieci minuti, Chiara Gamberale, p.85

Penso alle cene che Mio Marito improvvisava. Alle verdure grigliate di mia madre. A tutte le cose che fanno al posto nostro per noi: dobbiamo essergliene grati?Ma certo.Anche se quelle stesse persone,mentre ci sollevano da un'incombenza, ci tolgono la possibilità di un'esperienza. Colpa loro? A volte.Colpa nostra? Sempre.
Per dieci minuti, Chiara Gamberale, p.112

La soluzione a Chiara la dà la terapista: dieci minuti. Dieci minuti ogni giorno per un mese per dedicarsi a qualcosa di diverso, qualcosa mai fatto prima. Nessun'altra indicazione. 
Quei dieci minuti, inizialmente guardati con sospetto, con scetticismo, diventano tutto. Si rivelano la strada non per tenere la mente impegnata, ma per riscoprirsi come individuo o, forse, per conoscersi davvero. Per riprendere a vivere, a respirare dopo mesi di apnea.
Dieci minuti per quello smalto dal colore assurdo, per suonare il violino, per parlare con tua madre - davvero però -, per imparare a cucinare, a guidare, per ricordarsi che tutto intorno il mondo non si è fermato, è vivo, è bellissimo. Togliendolo, col tempo, quel "nonostante tutto".

Perché i nostri schemi emotivi e mentali, da cui l'inconscio si sente protetto e che consideriamo i confini della nostra identità, si rivelano in realtà dei limiti.
Per dieci minuti, Chiara Gamberale, p. 95

187 pagine e 320 minuti nel mondo di Chiara che poi è stato un po' anche il mio, che non ho pene d'amore da risolvere, ma non serve mica un uomo o un amore complicato per mettersi in discussione.

Hai presente quando la vita che fai ti pare sì la tua, ma senza di te?
Per dieci minuti, Chiara Gamberale,p.19

Un libro che ha le istruzioni incasinate di un modo per ricominciare diluite tra le vite di altri, come quelle ricette per fare i pancakes, i tutorial per preparare le lanterne o ricamare inseriti di tanto in tanto nel diario, interrompendo o forse completando il flusso di pensieri.
"Per dieci minuti", lo dico senza fare retorica, è stato il libro giusto al momento giusto e io alla storia che i libri curano un po' le persone e le aiutano a capirsi meglio ci credo come un bambino crede a Babbo Natale. Un feeling simile con un libro l'ho provato tanti tanti anni fa, ne avevo 11, forse meno, con "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello. 

Perché, in effetti, il meglio della vita sta anche nei libri che tutti hanno letto, ma che per qualche imprecisato motivo noi ancora no.
Per dieci minuti,Chiara Gamberale, p.169

Questa è la frase che Chiara scrive prendendo per la prima volta tra le mani il libro "Harry Potter e la Pietra Filosofale". Un libro che avrò letto decine di volte, mentre uno della Gamberale ancora non lo avevo letto.
E mi fa sorridere pensare che il suo "Per dieci minuti" sia stato il mio Harry Potter.





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