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Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile

cover Lo strano viaggio di un oggetto smarrito Salvatore Basile

Recensione Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile (Garzanti)

ovvero: ritenta, sarai più fortunato
Lullaby: Comptine d'Un Autre Été

Elena pensò che Michele aveva regalato a quegli oggetti un lieto fine. Ma aveva smesso di cercarlo e sperarlo per se stesso.
Lo strano caso di un oggetto smarrito, Salvatore Basile



Le ferie sono finite ed è arrivato il momento di parlarvi dei libri letti durante le mie vacanze: uno al mare e uno la sera prima di andare a dormire e che ancora devo finire (Il serpente dell'Essex di Sarah Perry).
Quello di Salvatore Basile è stato il mio libro da ombrellone, e, per inciso, se l'è vista piuttosto brutta durante una mareggiata improvvisa (sono stati attimi di panico!).

I protagonisti, Michele, Elena e Luce (la incontriamo solo a metà libro ma secondo me è fondamentale) in un modo o nell'altro sono reduci, sopravvissuti più o meno bene, da una dolorosa storia di abbandono.

Sulla costa abruzzese, a Miniera di Mare, vive Michele Airone. La sua vita da ferroviere - ha seguito le orme del padre -scorre su binari sempre uguali, scandita da abitudini oggetto di un culto quasi ossessivo: il turno di lavoro, la cena insapore uguale da anni. A trent'anni Michele non ha mai lasciato il suo paesino, né la stazione all'interno della quale si trova il suo alloggio. Il suo unico contatto con il mondo esterno sono i passeggeri che ogni mattina e ogni sera attraversano il piazzale per andare a lavoro o tornare alle proprie case. E gli oggetti che abbandonano sul treno: da anni Michele li raccoglie, li porta a casa e si prende cura di loro, che sono stati dimenticati da tutti proprio come è successo a lui.

Due di questi oggetti porteranno nella sua vita una ventata di cambiamento che inizialmente Michele, diffidente verso il prossimo come suo padre gli ha ben insegnato, proverà ad ostacolare in ogni modo.

Elena piomba in casa sua  per recuperare una bambola, Milù, con un'esuberanza che lascia Michele senza parole. Logorroica, indiscreta, prorompente. Elena rende pericolante ogni muro sicuro costruito con tanto impegno dal ragazzo, che prova a metterla alla porta ripetutamente, nonostante ne sia contemporaneamente attratto. Anche lei ha sofferto e a lungo ha vissuto isolata dal mondo per proteggersi, finché una vecchia promessa fatta alla sorella non l'ha spinta ad alzare la testa e accettare la vita con tutti i suoi colori, che siano belli o brutti, vivaci o spenti.

Insomma, Michele, è importante sapere di che colore sei, così ti accosti solo ai colori che si intonano al tuo.
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito, Salvatore Basile

Una sera, durante il suo turno d'ispezione dei vagoni, Michele trova un altro oggetto: un quaderno rosso. Il suo cuore si ferma. Non è un semplice oggetto smarrito come quelli che per anni si sono avvicendati su quei sedili e hanno talvolta trovato rifugio in casa di Michele.
Lui conosce bene quel quaderno. Il suo diario di bambino racconta una vita felice nella quale Michele stenta a riconoscersi, che quasi non riesce a ricordare. Anni di dolore lo hanno spinto a spegnere i ricordi sereni, che riaprivano le sue ferite piuttosto che lenirle. I momenti passati con sua madre prima che senza una spiegazione o un addio lasciasse per sempre lui e suo padre. Si era portata via il suo diario con la promessa di restituirlo. Un patto che aveva infranto, come le speranze e la fiducia nel prossimo di Michele.

Con l'aiuto di Elena, Michele parte alla ricerca di sua madre, Laura, scomparsa ormai da 23 anni. Se Michele con lei aveva smarrito se stesso, in questo viaggio non troppo - ma abbastanza - lontano da casa, riuscirà finalmente a ritrovarsi.


Un libro emozionante ma incompleto


Qualcuno nel 2016, anno di pubblicazione, lo ha definito un caso editoriale. Io l'ho trovata una lettura piacevole e per certi versi emozionante: la storia di Michele è sviluppata bene e mi ha commossa. Il suo personaggio suscita empatia, ma questa stessa indagine introspettiva manca, invece, in Elena: un personaggio che ho trovato piatto rispetto a quello di Michele. In più il loro innamoramento fulmineo (plausibile solo nel caso di Michele, in realtà), quasi adolescenziale, che spesso scade in riflessioni smielate, è qualcosa che mi sarei aspettata più in un diverso tipo di romanzo e che non ho gradito.

Mi piace l'idea di un libro che racconta lo straordinario nel quotidiano, una nota che ritroviamo nella storia dell'orso polare che Gianni, il figlio di Luce, cerca sulle montagne di Piana Aquilana, in quei personaggi-comparsa che punteggiano la storia quasi come dei Virgilio improvvisati di Michele. Ricordano un po' i soggetti di Fabio Genovesi, ma il punto è che "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" è un libro in potenza, un "work in progress". Gli manca qualcosa, forse il salto finale per staccarsi da una storia che includa a qualsiasi costo una coppia innamorata.

Da leggere? Sì, se avete voglia di riempire il tempo libero con una lettura poco impegnativa.

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