Lincoln nel bardo di George Saunders | Good Book Night

Recensione di Lincoln nel Bardo, vincitore del Man Booker Prize 2017



Note speciali: un libro che disorienta, oltre ogni aspettativa
| Editore: Feltrinelli|Trad.: Cristiana Mennella|  Anno: 2017| pp. 368


Lincoln nel Bardo: di cosa parla?

La guerra civile imperversa, gli scontri mietono vittime ogni giorno da ormai un anno. Una tragedia nazionale che si accompagna a quella intima e personale del Presidente Abraham Lincoln e della moglie Mary, costretti ad affrontare il dramma peggiore di un genitore: sopravvivere al proprio figlio.
Il piccolo Willie, il più giovane, si spegne al piano di sopra mentre la Casa Bianca apre le sue porte ad un ricevimento mondano. Una morte che segna in modo irreversibile Lincoln, che, incapace di accettarla, si reca di notte al cimitero in cui è stato temporaneamente posto il feretro e culla il suo bambino, come se stesse semplicemente dormendo. Proprio in questo cimitero conosciamo una a una le anime che da pochi anni o da secoli abitano quel mondo a metà tra la terra dei vivi e qualsiasi cosa ci sia dopo. Un luogo sospeso, popolato da donne e uomini incompiuti, incapaci di rassegnarsi alla propria morte, convinti di essere semplicemente malati, in alcuni casi autori in vita di terribili e imperdonabili atti. Solo i bambini non restano a lungo in quel luogo, e, le poche volte che accade, il loro destino è terribile, peggiore perfino della morte stessa. Proprio per questo, quando l'anima di Willie sosta in quel velo e inizia a logorarsi, tre anime decidono di intervenire e aiutare lui, e il padre affranto, a passare oltre.

Una trappola. Un’orribile trappola. Che scatta quando nasci. Prima o poi l’ultimo giorno arriva. Il giorno in cui devi uscire dal tuo corpo. Ed è già brutto. Poi metti al mondo un bambino. I termini della trappola si inaspriscono. Anche quel bambino dovrà andarsene. Ogni piacere sarà guastato da quella consapevolezza. Ma noi sempre speranzosi ce lo scordiamo.
Lincoln nel Bardo di George Saunders, p.123

Recensione

Lincoln nel Bardo è senz'altro uno dei libri più estranianti che io abbia mai letto. Di George Saunders, autore di racconti, non avevo letto mai nulla, ma ero preparata a leggere un libro storico dai toni surreali. La struttura corale - i capitoli in prima persona che raccontano le vicende terrene delle anime bloccate si alternano ai capitoli in cui la storia principale viene narrata a più voci dai presenti - mi ha destabilizzata. Mi rendo conto che questa scelta abbia un forte significato narrativo, ma da lettrice mi ha allontanata dai personaggi, non mi ha permesso di sentirmi realmente coinvolta. Ecco, il punto è che mi sono sentita una spettatrice a teatro di fronte al dolore di Lincoln, all'incomprensione di Willie e di altre anime della propria condizione.

 Il nodo alla gola, quello che stringe e mi fa girare l'ultima pagina di un libro con un sospiro, si è perso in quella baraonda di voci.

Ciò che, invece, mi è piaciuto di questo romanzo è la scelta di Saunders di focalizzarsi sul dolore del padre, non su quello della madre, come spesso avviene. Una sofferenza sorda, imbarazzante quasi per chi vi assiste, che mette a nudo un'anima maschile come pochi romanzi sanno fare.

Cos'è il Bardo?

Me lo sono chiesta anch'io, non avendone mai sentito parlare (o almeno, ne conoscevo il significato nella cultura celtica, ma non aveva molto senso). Così ho fatto un po' di ricerche e ho scoperto che si tratta dello stato in cui, secondo la religione buddista, sostano le anime dopo la separazione dal corpo, nel periodo tra la morte e la propria rinascita. Le coscienze bloccate nel bardo, come viene spiegato sul sito Tibetan Medicine, vivono una continua sofferenza per la mancata accettazione del proprio trapasso (nel libro di George Saunders le anime sono convinte di essere semplicemente malate e che da un momento all'altro potranno tornare alla vita di prima), alla famiglia che hanno lasciato o comunque ai propri averi terreni. Questo ostacola la loro reincarnazione e dipende dal karma, in particolare, della vita precedente.
La scelta di questo tema non stupisce: Saunders è uno studioso del buddismo Nyingma. Nell'intervista rilasciata a Ennio Ranaboldo per L'Indice dichiara:

Ebbene, sono un buddhista e un ex-cattolico o forse oggi sono un buddista-cattolico. L’idea che trovo intrigante è che il momento della nostra morte non sarà – non potrà essere – molto diverso da questo momento qui ed ora. Le nostre menti e le nostre abitudini continueranno.

Man Booker Prize 2017

Come avrete sicuramente letto, Lincoln nel Bardo ha vinto quest'anno il Man Booker Prize, premio che viene assegnato al miglior romanzo pubblicato in lingua inglese. Nella rosa dei candidati c'erano libri che stanno riscuotendo grande successo come 4, 3, 2, 1 di Paul Auster, Exit West di Mohsin Ahmid (entrambi nella mia TBR) e, in longlist, La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead.

Lista completa Booker Prize (shortlist e longlist)


  • 4 3 2 1 di Paul Auster (Einaudi)
  • Storia dei miei lupi di Emily Fridlund (in Italia verrà pubblicato prossimamente dalla DeA)
  • Exit West di Mohsin Hamid (Einaudi)
  • Elmet di Fiona Mosley (romanzo d'esordio, non è stato tradotto in Italia)
  • Autumn di Ali Smith (in Italia uscirà ad aprile 2018 con la SUR)


  • Days Without End di Sebastian Barry (di suo in italiano potete leggere Long long way e Il Segreto pubblicati con Instar Libri e Bompiani)
  • Solar Bones di Mike McCormack (non è stato tradotto in Italia)
  • Reservoir 13 di Jon McGregor (non è stato tradotto in Italia, ma dell'autore potete leggere Se nessuno parla di cose meravigliose e Diversi modi per ricominciare, pubblicati da Neri Pozza, o il più recente Neanche i cani edito da Isbn)
  • Il ministero della suprema felicità di Arundhati Roy (Guanda)
  • Home Fire di Kamila Shamsie (non è stato tradotto in Italia, ma la C.E. Ponte alle Grazie ha pubblicato quattro suoi libri: Sale e zafferano, Ombre bruciate, Versi spezzati e Kartografia)
  • Swing Time di Zadie Smith (Mondadori)
  • La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead (Edizioni Sur)



Gli altri libri di George Saunders pubblicati in Italia


  • Bengodi e altri racconti (Minimum Fax 2015)
  • Pastoralia (Einaudi, 2001/ Minimum Fax 2014)
  • L' egoismo è inutile. Elogio della gentilezza (Minimum Fax, 2014)
  • Dieci dicembre (Minimum Fax, 2013)
  • Nel paese della persuasione (Minimum Fax, 2010)
  • Il declino delle guerre civili americane (Einaudi, 2005)
  • I tenacissimi sgrinfi di Frip (Mondadori, 2002)



Su Saunders ho letto commenti e recensioni entusiaste da persone di cui apprezzo il punto di vista, quindi ho finito di leggerlo con il dubbio: "lo avrò frainteso io?".
Il quesito lo giro a voi, che ne pensate?

Buone letture,

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